STANZE – 2004/08 (20 slides)

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5 – Fabio Sandri STANZA – 2008
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“STANZA” 2004 – 2008 fotogramma in scala 1: 1 di una (o più) stanza di appartamento . 

 

“STANZA” 2004 – 2008 direct imprinting of the rooms of apartment on photographic paper.

“L’idea di precipitato credo identifichi il senso e l’uso peculiare della fotografia nel mio lavoro, che si può distinguere dalla fotografia intesa come riproduzione meccanica in tromphe-l’oeil e in generale da quella ottenuta da stampa da negativo o con l’ausilio della macchina fotografica. Per alcuni aspetti si differenzia anche dal fotogramma (o rayogramma) a cui appartiene come tecnica.
La sua modalità specifica (in ”Stanze”) consiste nel rilevare l’impressione di ambienti con la carta fotografica rovesciata, con il verso fotosensibile a contatto diretto con il pavimento e quindi con il retro rivolto verso lo spazio soprastante. Questo permette il formarsi di un “negativo doppio” che riceve contemporaneamente le immagini di ciò che sta sopra (grazie alla trasparenza della carta) e di quello che sta sotto la carta stessa, rilevando, direttamente e nello stesso momento, lo spazio non solo prossimo alla superficie, ma in profondità e in due direzioni opposte e ortogonali al piano dell’immagine.
L’immagine è precisa e concreta, “reale” per difetto, vera perché è un negativo in scala 1/1.
Ottengo l’impressione delle stanze utilizzando le fonti luminose(lampadine, lampadari) già presenti nel luogo, non intervengo modificando le situazioni di luce, non direziono, non condiziono la luce secondo altre mie esigenze. I tempi di impressione della carta fotografica sono “intuitivi”, nel senso che non sono programmati e uguali per tutte le situazioni : cerco di adattarli in base alla quantità di luce disponibile, al tipo di materiale del pavimento…, non mi servo di orologi o timer, conto i secondi mentalmente e decido intuitivamente la durata dell’impressione. Durante i pochi secondi di accensione della luce per l’impressione dei fotogrammi delle stanze c! è come una riapparizione, un riesperire di nuovo la stanza. In quei momenti di indecisione c!è anche il rischio che metri quadri di carta fotografica vadano sprecati in un’immagine che risulti troppo scura o nera del tutto, o che invece non si sostanzi e rimanga troppo chiara e che se ne annulli la lettura, anche se in teoria qualsiasi risultato potrebbe essere valido.
Voglio solo evitare forme effettistiche. Mi interessa solo ottenere delle immagini “realistiche” nel senso che non eccedano in oscurità o bagliori accentuati.
In alcuni casi utilizzo solo la superficie calpestabile, altre volte rilevo tutto il pavimento in una stanza vuota, altre ancora rilevo tutta l’area della stanza compresi i mobili ecc..
La serie delle stanze sono questo “appartamento”, come principio relativo della costruzione dell’immagine. Mi interessa l’idea di una forma relativa all’esistenza di ognuno, le stanze sono come un negativo in qualche modo abitato.”

The idea of precipitate identifies the sense and particular use of photography in my work. This work consists in exposing photosensitive paper in rooms in a house. The paper is spread upside down, that is with the emulsified side directly on the floor and its back facing the space above. This creates a “ double negative” which simultaneously absorbs the images of what is above ( the light goes through the paper) and of what is under the paper itself (the floor matter refraction ). The double negative takes in – directly and at the same time – space and objects, not only the ones on the surface but the deeper ones as well and in opposite directions: gravity and its contrary. The resulting photogram becomes a kind of cross-section , reveals things from a point of view which adds up and merges what is above and under though standing between. The image is this continual relief, the materials precipitated. The objects are arranged by the lodgers.

 

IO - 2003
Fabio Sandri