IMGOMBROCAVO – 2010 (4 slides)
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INGOMBROCAVO 2010
Struttura in ferro, cartone, carta fotosensibile vergine, impronte dei giorni, impronta in atto.
Un dispositivo dove in un certo senso si nega la visione dell’immagine, ma invece la foto-impressione e l’impronta, l’atto del vedere e del ricordare, divengono materiale di costruzione plastica : due volumi semplici e anonimi che cambiano di segno (nel senso di percezione anche psicologica) in quanto custodiscono e proteggono (dalla vista-impressione) rispettivamente l’uno un accumulo sensibile vergine e potenziale, l’altro un accumulo di impronte della durata di un giorno ognuna. Ognuna diversa come sono diversi i giorni.
Nel tempo in cui siamo presenti, spettatori e allo stesso tempo coinvolti attivamente nell’opera, il nostro vedere contingente è direttamente collegato a quello spessore.
